Il profilo di Posillipo, il cratere spento degli Astroni, la collina partenopea e il suo versante che degrada dolcemente verso il mare e i Campi Flegrei. E ancora San Martino, i vigneti sparsi attorno all’Osservatorio vesuviano al Moiariello, piccoli appezzamenti in via Manzoni: la città è piena di queste “fratture verdi in un panorama che è più cementificato di quanto si pensi”, macchie più o meno consistenti che colorano la città vivendo come parte integrante il paesaggio urbano. “Siamo diversi dalle dolci colline delle Langhe o dai filari ordinari del Chianti – spiega Pina Palumbo delle Cantine Federiciane Monteleone -. Ci insinuiamo….
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